CRESCE IL RISCHIO POVERTA’ TRA LA POPOLAZIONE ITALIANA

DIMINUISCONO I REDDITI REALI DELLE FAMIGLIE ITALIANE

Nel 2023, il reddito medio delle famiglie aumenta del 4,2% in termini nominali ma cala dell’1,6% in termini reali. La disuguaglianza cresce: le famiglie più ricche guadagnano 5,5 volte più di quelle più povere (contro 5,3 nel 2022). Nel 2024, il 23,1% della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale, in lieve aumento rispetto al 2023 (22,8%). La percentuale di persone a rischio di povertà resta stabile (18,9%), così come quella in grave deprivazione materiale e sociale (4,6%). Aumenta leggermente la quota di chi vive in famiglie a bassa intensità lavorativa (9,2% contro 8,9% nel 2023).

RIDUZIONE DEI REDDITI PENALIZZATI DALL’INFLAZIONE

Nel 2023, il reddito netto medio delle famiglie italiane è stato di 37.511 euro annui (circa 3.125 euro mensili), con una crescita nominale del 4,2% rispetto al 2022. Tuttavia, l’inflazione (+5,9%) ha causato una riduzione del reddito reale del -1,6%, segnando il secondo calo consecutivo.

La flessione è stata più marcata nel Nord-est (-4,6%) e nel Centro (-2,7%), mentre è stata più contenuta nel Mezzogiorno (-0,6%) e si è registrata una lieve crescita nel Nord-ovest (+0,6%).

Rispetto al 2007, il reddito reale è calato in media dell’8,7%, con perdite maggiori per chi vive di lavoro autonomo (-17,5%) o dipendente (-11,0%), mentre le famiglie che dipendono da pensioni e trasferimenti pubblici hanno visto un incremento del 5,5%.

Il reddito mediano, più rappresentativo della distribuzione effettiva, è di 30.039 euro annui (2.503 euro mensili), con forti differenze territoriali e familiari: le coppie con figli registrano i redditi più alti, ma quelli con tre o più figli guadagnano meno rispetto alle coppie con uno o due figli.

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