Il Rapporto Censis 2024 dipinge un’Italia in profondo cambiamento, segnata dalla crisi del ceto medio e da crescenti preoccupazioni legate ai flussi migratori. Il Paese si trova in una situazione di stagnazione economica e sociale, definita come “sindrome da galleggiamento”. I redditi reali sono diminuiti del 7% in vent’anni, la ricchezza pro-capite è calata del 5,5% nell’ultimo decennio e l’85,5% degli italiani ritiene difficile migliorare la propria posizione sociale.
La crisi del ceto medio si accompagna a una perdita di fiducia nei valori fondanti della democrazia, della partecipazione civica, dell’europeismo e dell’atlantismo. Questo disimpegno si riflette nel record storico di astensione elettorale, con il 51,7% alle elezioni europee del 2024, contro il 14,3% del 1979.
Sul fronte migratorio, cresce il senso di minaccia percepita: il 57,4% degli italiani si sente minacciato da abitudini culturali ritenute incompatibili con lo stile di vita italiano, come la separazione tra uomini e donne o il velo islamico. Inoltre, il 38,3% vede come un pericolo le politiche di apertura ai migranti, e il 29,3% considera nemiche le concezioni familiari non tradizionali.
Secondo il Censis, queste differenze rischiano di trasformarsi in fratture sociali che potrebbero degenerare in conflitti aperti. L’indebolimento del ceto medio, tradizionalmente capace di neutralizzare tali tensioni, rende il Paese vulnerabile al rischio di “trappole identitarie”, accentuando la frammentazione sociale e culturale.
https://www.censis.it/rapporto-annuale/58%C2%B0-rapporto-sulla-situazione-sociale-del-paese2024