L’Emporio solidale valtaro entra nel catalogo delle buone prassi del progetto regionale di contrasto alla poverta’. CATALOGO DELLE BUONE PRASSI
Oltre 3700 coinvolti, 1095 partner in rete fra istituzioni, scuole, organizzazioni di terzo settore e aziende del profit, un centinaio di servizi innovativi messi in campo, fra cui molti stanno trovando continuità . E’ questo il bilancio positivo del progetto di contrasto alle povertà e all’esclusione sociale, ideato e promosso dal 2010 a oggi dalle Associazioni di volontariato emiliano romagnole nell’ambito della progettazione sociale sostenuta dai CSV del territorio, che è stato al centro del convegno regionale svoltosi sabato 7 dicembre a Bologna. Empori solidali, volontariato accogliente, microcredito e laboratori di comunità sono alcune delle buone pratiche del percorso progettuale presentate in tavola rotonda.
Sul progetto regionale si è fatta memoria, un’opera di documentazione importante per fare conoscere e riflettere sulle esperienze messe in campo in questi anni, che si è concretizzata nel video a cura di Agnese Di Martino e Daniele Donà , e un manuale di buone prassi.
“La povertà ha molte dimensioni: è mancanza di reddito, di lavoro, ma anche di legami sociali, di capacità culturali e formativeâ€, ha detto Ugo Ascoli, docente all’Università Politecnica delle Marche. “L’idea di fondo che questo progetto regionale ci porta, e traduce nel concreto, è che le povertà vanno affrontate con i servizi fatti dalle persone, non con erogazioni monetarie una tantum. Ma se la politica oggi non tematizza il modo di inserire gli esclusi e rilancia la domanda di lavoro, il volontariato non potrà fare altro che gestire le situazioni di marginalità â€.
Le reti progettuali, tese a costruire alleanze nei territori e reti sociali di prossimità in quartieri a rischio, nel nostro territorio provinciale hanno focalizzato le molteplici attività per razionalizzare la distribuzione dei beni alimentari di prima necessità , e hanno dato sviluppo al volontariato accogliente, rete a sostegno dei nuclei familiari fragili, a punti di ascolto e relazione d’aiuto.