Misure contro la povertà: i suggerimenti dell’Ocse

Nel suo ultimo rapporto sull’economia italiana, l’Ocse dà una valutazione di Adi e Sfl e indica alcuni interventi per migliorarle. Cancellato il Reddito di cittadinanza, l’Italia non ha più infatti una misura universale di contrasto alla povertà.

Il rapporto Ocse

L’ultimo rapporto dell’Ocse sull’economia italiana dedica un’intera sezione alla valutazione delle due nuove misure di sostegno alle famiglie fragili varate dal governo: l’Assegno di inclusione e il Sostegno per la formazione e il lavoro.

Il nostro contributo fornisce una sintesi delle valutazioni dell’Ocse e delle modifiche suggerite per migliorare il disegno delle due misure.

L’assegno di inclusione e le principali differenze rispetto al Reddito di cittadinanza

L’Assegno di inclusione (Adi) è un contributo rivolto a determinate famiglie in stato di disagio economico (Isee sotto i 9.360 euro e un reddito familiare sotto una certa soglia, variabile a seconda delle caratteristiche familiari). Ha una durata di 18 mesi, rinnovabili ogni 12 mesi fintanto che sussistono i requisiti. La struttura dell’Adi è molto simile a quella del Reddito di cittadinanza (Rdc). Le principali differenze riguardano i seguenti punti:

  • requisiti di eleggibilità legati alle caratteristiche familiari: possono accedere all’Adi solamente le famiglie dove vivono dei minori, disabili o over-60. Al contrario, l’Rdc consentiva l’accesso a tutte le famiglie in stato di disagio economico, indipendentemente da ogni altra loro caratteristica legata a età o stato di salute;
  • requisiti di accesso per gli stranieri: meno restrittivi rispetto all’Rdc (si passa dai 10 ai 5 anni di residenza);
  • la scala di equivalenza impiegata per calcolare l’ammontare dell’assegno e le soglie reddituali di eleggibilità: più restrittiva nel caso dell’Adi, in particolare per le famiglie numerose e per le famiglie con minori sopra i due anni di età;
  • le soglie reddituali: più restrittive per le famiglie in affitto (si passa dai 9.360 a 6 mila euro annui per una persona sola, da moltiplicare per la rispettiva scala di equivalenza nel caso di nuclei più numerosi).