Disuguaglianze sociali e Covid-19

Oggi e’ una data simbolica per il Nostro emporio ha raggiunto per la prima volta la soglia delle 250 persone (suddivise in 82 nuclei famigliari), seguite in modo continuativo negli scorsi sei mesi. Questo dato non era raggiunto precedentemente nemmeno in un anno solare (Dato 2017 231 persone in una anno).

Le misure anti-contagio hanno l’effetto negativo di dilatare in maniera evidente la forbice delle diseguaglianze sociali. Risultati sociali che sembrano assodati si ripropongono a Noi come dopo un conflitto bellico.

La poverta’ materiale sta ricolpendo chi in questi anni ha combattuto sulla soglia . Molti che erano riusciti ad emanciparsi raggiungendo una precaria stabilità, oggi si vedono ripiombati indietro nella fascia degli indigenti. A pagarne le spese sono soprattutto tre fasce che in questi anni sono state fortemente in difficolta’:

  • Le famiglie numerose, sopratutto di coppie giovani con lavori precari 
  • La categoria dei migranti, stretta tra lavoro nero-sottopagato e mancanze di sostegni al reddito, in taluni casi anche impediti nei diritti fondamentali e trasformati in cittadini di serie B.
  • I fragili, coloro che sono portatori di problematiche sanitarie o sociali e i minori.

Alcune misure di alleviamento della povertà attuate dagli utimi governi come quella del Reddito di Cittadinanza, hanno sicuramente inciso nella popolazione con cittadinanza Italiana. Ma risultano insufficiente sia perche’ non estese a tutti e anche per la situazione eccezionale di crisi attuale. Ancora gravemente insufficienti gli aiuti nella protezione della popolazione minore, che come rappresentante del Nostro futuro andrebbe curata e preservata.

Ma oggi vediamo altri diritti messi in forse dalla situazione e sono quelli dell’Istruzione e della salute stessa.

La scuola a distanza e’ forse l’estrema razzio alla situazione attuale, ma questo comporta anche la garanzia di accesso alla rete. Noi vediamo molti ragazzi in seria difficolta’ poiche’ non hanno computer non hanno collegamenti o hanno famiglie incapaci di sostenerli in questo percorso. Il danno formativo e di cittadinanza che si sta’ generando e’ gravissimo.

La Sanita’ e’ in una situazione di crisi per stress, cio’ ha determinato un condensarsi di energie sulla pandemia, un irrigidirsi di protocolli che rendono l’accesso alle cure sempre piu’ difficile, strutturazioni di sanita’ territoriale inefficienti nella situazione attuale. Il risultato e’ un  isolamento dei  pazienti cronici e una diminuzione di fatto delle cure di cui hanno bisogno.

Proponiamo una articolata intervista a Fabrizio Starace. Presidente della Società italiana di epidemiologia psichiatrica (SIEP) che riflette su questi temi.

“Dunque in un’ottica di analisi delle misure antiCovid la prima cosa da fare, per evitare questi effetti, è lavorare sulla riduzione della povertà, che è come si sa è la più diffusa delle malattie. Ridurre il gap tra condizioni di garanzia e chi non ha i basilari strumenti per la sussistenza significa far sì che il “distanziamento sociale” (meglio sarebbe dire: distanziamento fisico o interpersonale) dovuto al virus non si tramuti in distanziamento di classe. ”

UNiversità di Padova – Intervista a Fabrizio Starace