Improvvisamente per un malore e’ mancato Federico, coordinatore e volontario dell’Emporio Solidale Valtaro. Solo ora riusciamo a scrivere qualcosa e riprenderci dalla notizia raggelante.
L’Emporio era il progetto delle Associazioni, della Caritas, del Comune, della Fondazione Cariparma, di Forum Solidarieta’, di tanti volontari che ci hanno creduto, di tante persone che hanno visto nell’emporio la tangibile mano di aiuto di una comunita’.
Don Angelo presidente dell’associazione EMPORIO VALTARO ha sempre identificato l’emporio in modo concreto come:
“Una porta della comunita’ aperta agli altri, in un momento di profonda difficolta’ materiale, ma anche spirituale, di una societa’ provata dall’individualismo e dalla crisi economica, contro la propria paura e assenza di speranza” .
A presiedere una di queste porte c’era Federico tutti i giorni presente con il suo meticoloso impegno.
Questo progetto condiviso dalle istituzioni e da tanti benefattori era anche il progetto di Federico, educatore professionale ed esperto di integrazione , uno dei primi a Milano nel lavoro con i rifugiati (quelli cosi’ significativamente raccontati nel film di Gianni Amelio LAMERICA).
Federico tramite la sua idealita’ laica e sincera, attraverso la sua esperienza, la sua professionalita’ ha pensato, progettato e realizzato l’emporio per quello che oggi e’: un luogo accogliente ed organizzato.
Molte le persone che lo hanno aiutato ma sicuramente di tutti lui e’ quello che ci ha creduto di piu’.
Due punti fissi lo hanno guidato;
- non far sentire nessuno un peso
- credere che il diritto al cibo e’ un diritto fondamentale, non un azione di benevolente elargizione.
Un profondo senso della Giustizia lo ha sempre guidato.
Di Lui ricordo l’attenzione che da uomo idealista e inflessibile, “prussiamo” come il suo cognome ci ricordava, aveva nei confronti dei bambini a cui aveva riservato e progettato, un angolo dei giochi. Quando ci incontravamo mi segnalava sempre ogni singola parola di Papa Francesco di cui leggeva ogni intervento e che vedeva come un’importante guida in questo momento di difficolta’. Federico “ateo” era capace di cogliere dei valori anche in persone cosi’ diverse da lui, ma non per questo considerate incapaci di rivelare verita’ e saggezza.
Il Nostro emporio e’ stato il 6° fondato a livello nazionale, questo e’ un orgoglio per lui e per tutti noi. Un orgoglio che prendeva corpo quando da una grande citta’ (Livorno, Piacenza, Modena, Guastalla..) qualche volontario veniva a visitarci o ci contattava per ispirarsi a noi.
Federico cittadino dalla metropoli, a cui aveva preferito un ambiente piu’ semplice e piu’ umano, si lamentava del provincialismo e dei rapporti a volte un po’ gretti del piccolo paese. Paese non capace di cogliere la bonta’ di cose create in loco, divenuto nell’emporio un esempio per territori ben piu’ vasti e culturalmente ricchi.
Il vuoto lasciato e’ grande, in queste settimane il nostro sforzo e’ stato quello di andare avanti, di cercare una riorganizzazione come un tributo al suo lavoro. Amici vicini a Federico si sono mobilitati, le stesse persone che accedono all’emporio si sono messe in prima fila per sostenere e collaborare alla sua apertura. Questo e’ il piu’ grande successo di Federico capace di trasformare il bisogno in risorsa.
E’ compito oggi ti tutti e soprattutto delle associazioni promotrici ricompattarsi intorno a questo progetto in ricordo di Federico e per sostenere un Servizio che in questi anni si e’ dimostrato importante per tutta la comunita’ Valtarese.
Un saluto ad un amico presente sicuramente nel nostro ricordo.
Pubblichiamo la lettera scritta dalle persone che accedono all’Emporio, la pubblichiamo poiche’ rappresenta un sincero e reale saluto e ringraziamento a Federico e al suo lavoro per la Nostra Comunita’.
Un ricordo e un saluto
Lunedì 29 Gennaio scorso è improvvisamente scomparso Federico Schurer. Tutti noi abbiamo perso un amico e ogni perdita è un vuoto. Per l’Emporio Solidale è una perdita enorme. Dicendo questo non vogliamo dimenticare i molti, i tanti che tanto hanno fatto e fanno per l’attività dell’Emporio, ma indubbiamente nel tempo, Federico dell’Emporio, era diventato il corpo e l’anima. Il vuoto che la sua scomparsa ha provocato si potrà riempire solo con lo sforzo congiunto di molti.
Viviamo tempi difficili, forse non tutti si sono ancora ben resi conto quanto difficili e quanto diventino sempre più problematici. In questi frangenti l’Emporio distribuisce cibo. Cibo è per molti aspetti la vita stessa, e comunque il suo presupposto terreno. In questa attività Federico era in prima linea e svolgeva questa sua opera anche con i suoi sentimenti di giustizia sociale e libertà che esprimeva con il suo carattere di uomo buono e sanguigno insieme. Tutti noi possiamo ricordare episodi di quei suoi modi a volte impazienti, di quei suoi scatti improvvisi. Ci piace ricordarlo anche così, con i suoi piccoli difetti, perché ce lo rendono più vivo. È con sgomento che constatiamo, quasi in sintonia con quel suo modo di essere, come così improvvisamente, come inaspettatamente ci abbia lasciato.
Tutti noi parliamo una lingua madre diversa, ma nel salutare Federico ci accomuniamo in parole comuni, in una lingua comune, dicendo:
Ciao Fede, grazie di tutto.
Ti sia lieve la terra.
Gli utenti dell’Emporio Solidale Valtaro.