La prima novità riguarda la dichiarazione necessaria per richiedere il calcolo Isee, che verrà emanata entro il 9 maggio prossimo. Solo un parte sarà autodichiarata dal contribuente, mentre i dati fiscali rilevanti saranno compilati direttamente dalla pubblica amministrazione, accedendo alle banche dati di Inps e Agenzia delle entrate. La dichiarazione potrà essere presentata all’Inps, ai Comuni, ai Caf (centri di assisstenza fiscale) o inoltrata direttamente all’ente erogatore della prestazione.
Sarà possibile richiedere il cosiddetto “Isee corrente”, riferito a un periodo di tempo più ravvicinato (e non solo all’anno precedente), in caso di variazioni di reddito superiori al 25% dovute, per esempio, alla perdita del lavoro.
Inoltre l’Isee verrà differenziato sulla base del tipo di prestazione richiesta dal contribuente. Sono state individuate tre macrocategorie di prestazione che potrebbero dar luogo a Isee differenti:
- le prestazioni agevolate di natura sociosanitaria,
- quelle agevolate per i minorenni figli di genitori non conviventi
- quelle per il diritto allo studio universitario
I redditi considerati
Nel calcolo del reddito complessivo entrano tutti i redditi, anche quelli esenti fiscalmente, come gli assegni familiari, le pensioni di invalidità , le indennità di accompagnamento e tutti i sussidi erogati dall’amministrazione pubblica. Allo stesso modo rientrano anche i redditi dei contribuenti minimi, i redditi da cedolare secca sugli affitti e quelli dei premi di produttività , mentre restano fuori, ad esempio, il costo dell’abitazione, gli assegni di mantenimento. Tuttavia è stato introdotto uno sconto per dipendenti e pensionati del 20% fino a un massimo di 3.000 euro per i dipendenti e di 1.000 euro per i pensionati.
Nuove regole anche per la determinazione del patrimonio immobiliare: l’importo massimo del canone di affitto che può essere dedotto dal reddito passa dall’attuale 5.165 a 7.000 euro ed è incrementato di 500 euro per ogni figlio convivente oltre il secondo. Per le case di proprietà , se esiste un mutuo non si considera l’intero valore della casa (lo stesso usato per il calcolato Imu, per intenderci), ma solo la parte che supera l’importo del mutuo residuo. Oltre a questa agevolazione, per la casa di abitazione non è considerata nel reddito se ha un valore ai dini Imu inferiore a 52.500 euro. Limite che sale di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo.
Anziani e disabili
Per il reddito delle famiglie con persone disabili, vengono introdotte ulteriori franchigie differenziate sulla base del grado di inabilità che i soggetti presentano. Infatti la deduzione minima è di 4.000 euro per le disabilità considerate “medieâ€, che salgono a 5.500 per quelle “gravi†e per arrivare a 7.000 euro in caso di persone non autosufficienti. Queste somme vengono portate rispettivamente a 5.500, 7.500 e 9.500 se il disabile è minorenne.
È prevista la possibilità di dedurre dal reddito (per un massimo di 5.000 euro) le spese sostenute per il soggetto disabile, come quelle mediche o di assitenza specifica, i cani guida per i ciechi e le spese di interpretariato per i sordi. Per i non autosufficienti, i trasferimenti in denaro, come quelli relativi all’accompagnamento, non concorrono a formare il reddito nella misura in cui vengono spesi per l’assistenza personale o per la retta di ricovero in strutture residenziali.
http://www.altroconsumo.it/soldi/imposte-e-tasse/news/nuovo-isee